PANICO IN NUOVA ZELANDA: GUERRILLA TROPPO REALISTICA

Ieri sera, 18 aprile, una ventina persone stavano bevendo un drink fuori dal Degree Bar di Auckland, in Nuova Zelanda, quando si sono viste arrivare incontro uno strano uomo con le mani legate da bende.
I testimoni raccontano che al grido di uno dei clienti “ha una pistola!”, tutti i presenti si sono nascosti sotto i tavoli, e il panico generato ha richiamato l’intervento delle forze dell’ordine.


I clienti, giustamente spaventati alla vista dell’arma puntata contro di loro, non si sono accorti che la pistola era di plastica e l’uomo di fronte a loro era in realtà un attore ingaggiato per un’azione di guerrilla marketing per il lancio del nuovo gioco della Ubisoft Splinter Cell: Conviction‘ in cui il protagonista, Sam Fisher, ha il compito di fermare in breve tempo un attacco terroristico che potrebbe mietere milioni di vittime innocenti.

L’attività di marketing è stata condannata dal sergente di polizia Ben Offner, che ha dichiarato che la pistola aveva un aspetto davvero realistico, tanto che gli agenti hanno potuto accorgersi della sua inoffensività solo dopo averla controllata da vicino. E ha aggiunto: “Consideriamo questi tipi di pubblicità molto avventati e abbiamo serie preoccupazioni che una di queste un giorno possa provocare una tragedia”.

La Monaco Corporation, incaricata di promuovere il gioco, ha presentato le sue scuse spiegando di non essere in prima persona responsabile dell’accaduto, avendo delegato l’evento di lancio a un’altra azienda.
Duane Mutu, marketing manager della Monaco, ha affermato: “Questo non era affatto un modo per scomodare la polizia e avere visibilità. Ci scusiamo, non si sarebbero dovute utilizzare pistole. Era solo marketing fatto in maniera sbagliata”.  

LA LUNGA MANO DELLE PR

Il Washington Post ha pubblicato un lungo articolo in cui si descrive (e si critica) la condotta di alcune aziende che, con l’aiuto di agenzie di PR, manipolano il passaparola online sui propri prodotti.
A sollevare il dibattito la denuncia di una ragazza, Julie Liu, nei confronti del sito Yelp, contenente circa 10 milioni di recensioni su prodotti e servizi che dovrebbero essere forniti in maniera spontanea dagli utenti.
Contattata la pagina di un ristorante, tuttavia, Julie Liu sarebbe stata tempestata di telefonate provenienti da venditori che affermavano che, se avesse fatto pubblicità sul sito, i commenti positivi sul ristorante sarebbero saliti, quelli negativi diminuiti.

Come in questo caso, attualmente accade spesso che luoghi d’incontro virtuali, in cui i consumatori possono comunicare e scambiarsi opinioni e suggerimenti, “si stanno trasformando rapidamente in campi di battaglia in cui gli addetti alle pubbliche relazioni contrastano i commenti negativi e gestiscono la reputazione online delle aziende, talvolta donando prodotti nella speranza di ricevere recensioni positive”, come scrive il Washington Post.
Se il 40% di coloro che navigano su Internet è già smaliziato verso le pubblicità online (studio del Pew Research Center), ben il 70% degli utenti crede alle recensioni online che crede fornite da altri utenti: il Word of Mouth online sta assumendo sempre più importanza e si prevede che arrivi a 3 miliardi di dollari l’anno a partire dal 2013.
Lo sa bene Google, il quale lo scorso anno ha cercato, senza successo, di comprare Yelp per la cifra di 550 milioni di dollari.
Ma come viene influenzato il passaparola online?
Alcuni siti, fra cui Yelp, lasciano che le aziende che investono da loro in pubblicità scelgano quali annunci posizionare per primi, senza riguardo verso la cronologia dei messaggi.
Altri siti offrono denaro in cambio di recensioni: ReviewStream.com, ad esempio, paga i commenti su qualsiasi prodotto o azienda $2.50 l’uno.
Alcune aziende pagano singoli utenti di Twitter per permettere commenti sui prodotti nei loro feeds Twitter; altre, grazie a società di PR, individuano gli influencer, i trend setter che possono meglio veicolare e diffondere il messaggio.
Le nuove frontiere della comunicazione online, fanno sì che si attribuisca autorità, potenzialmente, a qualsiasi autore; un’autorità che in precedenza era riservata a giornalisti e pubblicitari.
Per consumatori e aziende si rivela necessario, allora, capire e far capire bene e senza dubbi la voce di chi parla e scrive.
Le aziende devono seguire le regole sulla raccomandazione dei prodotti rilasciate lo scorso anno (2009) dalla Federal Trade Commission e dalla Word Of Mouth Marketing Association: tutto ciò che viene pubblicato deve essere trasparente, vero e verificabile; qualsiasi relazione di autori e blogger con le aziende dovrebbero essere rivelate. 

Afferma Pete Blackshaw, co-fondatore della Word of Mouth Marketing Association e dirigente Nielsen: “Ogni caso in cui sussista un’alta probabilità di confusione nel consumatore riguardo a chi stia dietro al messaggio è problematico. Se scoperto, erode la fiducia, e la fiducia è fondamentale per l’efficacia della pubblicità”.

IL BUZZ MARKETING CHE FA LAVORARE I BAMBINI

Dubit Limited è un’agenzia con sede a Leeds, nel Regno Unito, che da oltre dieci anni  si occupa di ricerca, marketing e comunicazione ‘interattiva’ per brand destinati a giovani e giovanissimi.
Per realizzare le sue campagne di comunicazione, l’agenzia ingaggia attraverso il sito bambini e ragazzi fra i 7 e i 24 anni, che devono pubblicizzare sui social network e nelle comunità virtuali bibite gassate, elettronica di consumo e altri prodotti per adolescenti.
Con l’autorizzazione dei genitori, i ragazzi sottoscrivono un vero e proprio contratto che li vincola a creare un buzz positivo su determinati marchi.
 La paga è in funzione della produttività e può arrivare fino a 25 sterline (circa 30 euro) a settimana.
 Il sito dell’agenzia, inoltre, promette che una carriera presso la propria struttura può costituire un elemento positivo sul proprio curriculum vitae.
L’assunzione dei minori a fini di marketing e pubblicità, attualmente prolificante, sta creando aspre polemiche in Inghilterra: si chiede di mettere fine a un sistema in cui, oltre a sfruttare il lavoro minorile, si pubblicizzano prodotti dannosi per la salute con sistemi fortemente invasivi.
Oltretutto, i dati personali dei promoter vengono conservati non solo dai produttori, ma anche dai loro contatti, andando a creare un enorme database dei clienti di domani.
E dire che l’agenzia ha fra i suoi principi etici ‘l’avere a cuore i migliori interessi dei ragazzi’.

FIAT 500 DIPINTA CON SMALTO PER UNGHIE ROSA

Un ventottenne inglese, David Sheath, ha provato ad entrare nel Guinness World Record dipingendo la carrozzeria della sua Fiat 500 bianca con 200 confezioni di smalto per unghie color rosa shocking. 
Per tutta la durata dell’impresa – durata 4 giorni e trasmessa in diretta non-stop su www.pinkmyride.tv – Seath ha dormito in uno studio a sud di Londra arredato solo con lo stretto necessario.

“Ho da poco rotto con la mia ragazza” ha affermato Sheath “e ho pensato che fosse un buon modo per superare la rottura. Spero di finire la verniciatura in 7 giorni, anche se non ho mai fatto niente di simile prima”.
Ma in realtà Sheath non era solo: tutta l’operazione è stata voluta e sponsorizzata dalla nuova Fiat 500 Pink, disponibile nel Regno Unito in edizione limitata, con obbligo di prenotazione online.  
Visionando il filmato dell’impresa, si nota un sottotitolo che recita: “Merita questo [filmato] il Guinness World Record per la pubblicità online più lunga di sempre?”    

"10 FORZE CHE GUIDERANNO IL DIGITAL MARKETING NEL 2010"

 Hotwire, agenzia internazionale di relazioni pubbliche, presenta il report realizzato dall’associata 33 Digital, specializzata in digital PR: il launch paper, “Ten driving forces of Digital Marketing in 2010”, mette in evidenza quali saranno le forze che guideranno il digital marketing nell’anno in corso.
La ‘cultura della crisi’ – sostiene Drew Benvie, managing director di 33 Digital – si è evoluta in seguito all’esplosione dei social media. Fattori scatenanti sono stati: la crescente influenza della generazione Y, la possibilità di accesso ai social media in tempo reale e l’incapacità di ascolto e monitoraggio del  mezzo digitale da parte dei brand.    
L’esplosione della crisi è comunque, in questo contesto, solo uno dei dieci digital trends individuati per l 2010. 
Gli altri nove sono:

-l’aumento di utenti che abbandonano i media tradizionali per i social media;
-la ‘social TV’, ossia l’integrazione/fusione di contenuti televisivi e social media;

-l’esplosione del ‘social spam’, un problema per le aziende che vogliono contattare gli influencer online;
-‘goodbye status, hello check-in’, “la rivoluzione locale” e i relativi ambiti di opportunità e minacce;
– la comunicazione interna, che i social network possono facilitare;
-misurazione e significato: perché il significato è più importante dei numeri per la pianificazione ed elaborazione di una strategia di marketing;
-il cliente è sempre online: le aziende devono capire come e perché contattare il proprio target tramite i social media;
-‘social search’;
-‘in-game PR’ (opportunità e minacce per le aziende).

Per saperne di più.

FLASH MOB ‘ANNUNCIATI’: CHE SENSO HANNO?

In occasione di San Valentino, FlashMob Napoli ha organizzato il ‘Love Flash Mob’: alle 17,30 a Napoli, Milano, Bari e Palermo i mobbers si baceranno per tutta la durata della canzone ‘Baciami ancora’ di Jovanotti. Fin qui nulla di particolare: sono infatti sempre più numerose queste iniziative finalizzate a generare attenzione soprattutto attorno a eventi cinematografici o televisivi (uno degli ultimi in Italia è stato per la serie TV Glee di cui abbiamo già parlato). Da notare, però, che questo flash mob ha rinunciato al caratteristico “effetto sorpresa”: non c’è segretezza nei preparativi e la notizia è data, con giorni di preavviso, da varie fonti, tra cui le edizioni online di alcuni quotidiani. Dov’è la non-convenzionalità? Tra l’altro, è il tema stesso del bacio a non essere originale: un’operazione simile – ‘Crossing Kisses’– era stata già organizzata, lo scorso anno, dal Consiglio Nazionale Arcigay.

Secondo una definizione di Wikipedia, “con ‘flash mob’ (dall’inglese flash – breve esperienza e mob – moltitudine) si indica un gruppo di persone che si riunisce all’improvviso in uno spazio pubblico, mette in pratica un’azione insolita per un breve periodo di tempo per poi successivamente disperdersi. Il raduno viene generalmente organizzato attraverso comunicazioni via internet o tramite cellulari.”
Alcuni flash-mob necessitano di una preparazione piuttosto lunga (si veda, ad esempio, quello organizzato in occasione dell’apertura dell’Oprah Winfrey Show’), di altri vengono date istruzioni sull’esecuzione solo a pochi minuti dall’inizio (si pensi al primo flash-mob italiano, di cui abbiamo parlato qui).
Ciò che comunque più caratterizza il flash-mob è la segretezza dei preparativi  e l’effetto sorpresa che  provoca negli spettatori che casualmente o involontariamente si trovano ad assistere; in tutti i casi il valore ‘mediatico’ dell’operazione si dovrebbe basare sull’interesse suscitato nei media verso un avvenimento inaspettato  e appena trascorso, o in corso.

Attenzione quindi a utilizzare gli strumenti di marketing non convenzionale: il rischio è di trasformarli in banali.

GUERRILLA MARKETING PER ‘L’INFERNO DI DANTE’

Vi avevamo già segnalato la campagna virale di EA per Dante’s Inferno, consistente nella creazione di un sito fake per promuovere la Wii pray, una “consolle per cattolici.” Alla campagna virale è seguita la protesta da parte del mondo cattolico americano – anche questa un’operazione di guerrilla manovrata dall’Electronic Arts.

Il 5 e 6 febbraio, l’uscita del gioco in Italia sarà ulteriormente pubblicizzata con una campagna di guerrilla street marketing a Roma e Milano, realizzata in collaborazione con l’agenzia Echo.
Attori travestiti da Morte – con falce, cappuccio e volto coperto – consegnano ai passanti croci su cui è scritto “l’Inferno ti aspetta!”.

IMBALLARE UNA STRADA PER RIDURRE GLI INCIDENTI: CONFUSED.COM

Il sito Confused.com, in collaborazione con KokoKaka, ha realizzato un’azione di ambient marketing per stimolare un atteggiamento di maggiore cautela alla guida.

Una strada di Worcester, Summerville Road – fra i primi posti nel Regno Unito per numero di incidenti – è stata completamente imballata: alberi, case, automobili e biciclette nel corso di una notte sono state ricoperte con airboll; un cartello ribattezzava la strada come ‘accident avenue’.
Qui il video dell’operazione.

PUMA E IL ‘BILIARDINO VIVENTE’ A TORONTO

“Il calcio in alcuni paesi è una religione. Puma ha iniziato a diffondere la fede anche in Canada”. In occasione della partita Italia-Irlanda – match di qualificazione per la Coppa del Mondo – Puma ha infatti organizzato al ristorante italiano ‘Cafè diplomatico’ di Toronto un party con musica dal vivo e torneo di biliardino.

Fuori dal locale, un’originale azione di guerrilla street marketing. Su due lati opposti della strada sono state schierate la squadra ‘blu’ e la squadra ‘rossa’: un ‘biliardino vivente’ con cui potevano interagire i passanti, mentre un arbitro li ammoniva con cartellini gialli che contenevano anche un invito all’evento. Qui il video.

Segnalato su Ninja marketing

LEEKAJA HAIRBIS FA UNCONVENTIONAL MARKETING IN GELATERIA

Leekaja Hairbis, uno degli hair salon più conosciuti in Corea, ha ingaggiato l’agenzia Diamond Ogilvy di Seoul per un’operazione di unconventional marketing all’interno di alcune gelaterie.
Su un supporto cartaceo di forma conica sono state stampate foto di diverse donne di profilo, sopra le quali il gelato dava l’effetto di una capigliatura lunga, ondulata e colorata.

All’interno del supporto, un buono valido per uno sconto del 37% sui trattamenti presso la propria sede.

LJH ha voluto così affermarsi come luogo di tendenza e d’aggiornamento in fatto di hair styling e nel contempo offrire  alla sua potenziale clientela l’opportunità di festeggiare il suo 37° anniversario.
Di 1000 buoni sconto distribuiti, 115 sono stati utilizzati.